MILITELLO. Una folla commossa ai funerali di Mellone
0Una folla commossa si è stretta ieri pomeriggio, a Militello, attorno al feretro di Davide Mellone, il “centauro” di 49 anni che ha perso la vita in un incidente, domenica scorsa, durante un’escursione motoristica in territorio di Francofonte, tra le contrade rurali Case di Calleri e Passaneto.
Assieme ai più stretti congiunti, nella chiesa di S. Benedetto Abate, almeno un migliaio di cittadini hanno dato l’ultimo saluto all’estinto, che ha lasciato un vuoto profondo tra i familiari e nell’ambiente amatoriale delle due ruote. Un lungo corteo funebre ha accompagnato, in via Umberto I e in piazza Municipio, il passaggio della bara nel centro storico, che ha pure visto l’arrivo di un gruppo locale di appassionati di motocross e di prove enduro.
Durante l’omelia, dopo aver espresso parole di conforto ai familiari, don Fabio Randello ha invitato i presenti “a recuperare il senso autentico e profondo della nostra vita. Non possiamo pensare alla tragedia di un fatto – ha aggiunto il sacerdote – con i normali criteri della razionalità umana”.
In indumenti sportivi, assieme ad altri giovani, Benito San Vito ha poi parlato di “assurda fatalità. La vittima conosceva i luoghi e le insidie del tracciato campestre. Ogni tentativo di soccorso sanitario è stato vano”. Anche Pierpaolo Di Pasquale, il giovane militellese che ha vinto, a settembre, il trofeo nazionale “Italia hobby Uisp” a Savignano, non ha trattenuto le lacrime per la perdita dell’amico: “Resterà per sempre nei nostri cuori”.
Ai funerali hanno partecipato l’on. Nello Musumeci e consiglieri comunali. La vicinanza dello scomparso agli ambienti di Destra è stata ribadita anche dai dirigenti regionali, provinciali e locali di As (Gino Ioppolo, Ruggero Razza e Giuseppe Coniglione). Attestati di cordoglio istituzionale, infine, sono giunti da Trecastagni (il sindaco Giuseppe Messina e l’assessore Rosario Di Stefano), Nicolosi (il consigliere Salvatore Musumeci), Catania (i consiglieri Gemma Lo Presti e Manfredi Zammataro) e da altri centri calatini.
LUCIO GAMBERA