Non siamo bersaglio ma aiuto per tutti
0Più di 3000 aggressioni ai sanitari che prestano soccorso nel 2018. La Croce Rossa mondiale alza il livello di attenzione su una delle emergenze con cui sono costretti a convivere i volontari che giornalmente prestano la loro opera non solo nei territori in cui sono in corso conflitti ma anche in quelli in cosiddetto stato di pace. L’allarme è stato lanciato nel corso della campagna internazionale “Io non sono un bersaglio” alla quale ha aderito anche il gruppo dei volontari di Scordia, una sezione attualmente commissariata ma che con i suoi 120 volontari rappresenta una delle migliori realtà siciliane, da cui proviene anche l’attuale presidente regionale, Luigi Corsaro. La manifestazione che si è svolta in concomitanza con altri 23 centri siciliani, ha avuto luogo in piazza Regina Margherita, nello spazio antistante la villa comunale. Una mattinata dedicata alla sensibilizzazione della cittadinanza nei confronti di un problema che spesso interferisce in modo negativo sul soccorso, soprattutto in emergenza, ovvero quello degli attacchi al personale che presta soccorso. “Ci sono persone – ha affermato Aurelio Lussi, commissario locale – che ci vedono ostili. Noi non siamo un bersaglio ma rappresentiamo un aiuto concreto”. La campagna nasce dalla volontà di diffondere le regole della protezione del personale sanitario. Secondo i dati forniti dall’osservatorio della Cri, nell’ultimo mese si sono perpetrate ai danni del personale della Cri numerose violenze che spesso passano sotto silenzio e che sono state messe in atto da persone che agiscono in gruppo, spesso non coinvolti direttamente nelle dinamiche dell’incidente e che prendono di mira mezzi e personale a bordo, rallentando di fatto le operazioni di soccorso. “Il nostro compito – afferma Bianca Caniglia, istruttrice di diritto internazionale umanitario – è quello di formarci e formare in modo da garantire umanità e neutralità al personale sanitario. Si tratta attualmente di uno studio pilota che tuttavia conferma come i volontari che prestano soccorso siano spesso presi di mira”. L’azione dei volontari raccoglie sempre più adesioni grazie ad una presenza capillare sul territorio, soprattutto da parte di tanti giovani. Grazie ad un raccordo con i vertici regionali, numerosi kit di prima necessità come sacchi a pelo, coperte e materiale per l’igiene, sono stati distribuiti ai tanti lavoratori stagionali extracomunitari che ormai da tanti anni trovano rifugio nei locali ormai dismessi dell’ex Copeca. Una condizione davvero disumana che tanti lavoratori impegnati, spesso anche in nero, nella raccolta degli agrumi ed in lavori nelle campagne, sono costretti a vivere. Un problema che più volte è stato sollevato anche dalla Cgil, dal partito di Rifondazione comunista, dalla Caritas, che hanno invitato l’amministrazione a provvedere all’allestimento di strutture idonee all’accoglienza. “La Croce Rossa – conclude Lussi – si farà portavoce delle esigenze di queste persone. Li abbiamo invitati a venire in sede e abbiamo consegnato loro generi di prima necessità per proteggersi dal freddo. Abbiamo fatto un primo passo ma è necessario un intervento più concreto che coinvolga anche i servizi sociali. Noi siamo pronti perché a noi interessa prima di tutto dare soccorso all’uomo, indipendentemente dalla razza, religione o stato sociale”.