Nuovi centri commerciali. Confcommercio: “Fermate le autorizzazioni”. Contrari anche Pd, Prc e IdV.
9A sei giorni dalla convocazione della conferenza di servizi programmata per le 11 di lunedi 19 dicembre a palazzo comunale di Scordia dall’assessorato regionale alle attività produttive per verificare il rilascio dell’autorizzazione amministrativa all’apertura del centro commerciale “Scordia Megastore”, scende in campo in modo deciso e perentorio la Concommercio provinciale che ieri, nella propria sede, ha tenuto una conferenza stampa per discutere anche di un altro centro commerciale di prossima apertura a Motta S. Anastasia. All’incontro hanno partecipato il presidente provinciale dell’organizzazione dei commercianti, Riccardo Galimberti (nella foto), il suo vice, Nino Nicolosi, il direttore generale, Antonio Strano ed il funzionario responsabile dell’area legislativa, Francesco Sorbello. Gli interventi hanno evidenziato la ferma e totale disapprovazione al rilascio di altre autorizzazioni amministrative per l’apertura di altri centri commerciali a Catania e provincia da parte della Regione Siciliana.
Diversi studi condotti da Confcommercio hanno dimostrato che la sola provincia di Catania, presenta una dotazione di centri commerciali tra le più elevate a livello euripeo e a livello nazionale.
In una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, è stato richiesto l’immediata sospensione di ogni conferenza di servizi aventi come oggetto l’apertura di nuovi centri commerciali. Nel frattempo la delegazione della Confcommercio scordiense ha già provveduto a richiedere agli uffici comunali dell’Area 5 – Pianificazione Urbanistica e Territorio del comune, i documenti relativi agli studi di impatto inerenti la richiesta di autorizzazione presentata dalla ditta Scordia Megastore.
“Siamo preoccupati – afferma la delegata di Concommercio Maria Pina Gambera – di ciò che potrà determinare l’apertura di un centro commerciale di 6.000 mq. a Scordia, la chiusura di decine di attività commerciali che fino ad oggi hanno prodotto reddito ed occupazione vera, rispetto ai centri commerciali che il più delle volte sono frutto di mera speculazione edilizia e producono falsa ed apparente occupazione. Abbiamo assistito infatti a fenomeni di questo tipo ed in particolare ciò che è accaduto negli altri centri commerciali a Catania, la promessa di occupazione a centinaia di giovani che dopo alcuni mesi sono ritornati ad essere disoccupati per scadenza di contratto, l’indebolimento economico delle piccole e medie imprese il conseguente licenziamento dei loro collaboratori. Auspichiamo la sospensione della Conferenza dei servizi fissata per il giorno 19 prossimo al Comune di Scordia, ed intanto nel caso cosi non fosse noi di Confcommercio saremo presenti con i nostri tecnici ad impedire il rilascio dell’autorizzazione per l’apertura di questo altro centro commerciale”.
Prendono posizione anche Prc e IdV che per il 19 dicembre alle 10.30 hanno organizzato un sit-in di protesta: “I centri commerciali – si legge in una nota congiunta – rappresentano un problema socio-economico e distruggono il commercio del “vicinato”, eliminano l’identità del singolo, attuano una concorrenza sleale nei confronti dei piccoli commercianti, concentrano in poche mani il capitale, diventando dei veri e propri centri finanziari”.
Il Partito Democratico, in merito alla realizzazione del centro commerciale con una nota a firma del segretario, Franco Tambone, ribadisce la propria posizione contraria già espressa nel consiglio comunale del luglio 2009, quando con il solo voto contrario dei consiglieri del PD fu approvato il Progetto di variante allo strumento urbanistico per il cambio di destinazione d’uso da industriale ad uso commerciale del capannone dell’ex Copeca. Una posizione nata anche a seguito degli incontri che il PD organizzò con i rappresentati della Confcommercio, dove emerse il timore che una grande struttura di vendita non avrebbe prodotto alcun beneficio in termini di concorrenza o nuovi posti di lavoro, ma avrebbe inciso negativamente sul tessuto della piccola distribuzione commerciale a conduzione familiare, aggravando ancor di più lo stato di crisi del settore. Una posizione chiaramente espressa in quel consiglio comunale ove, peraltro, non era stato portato in discussione il Piano di Urbanistica Commerciale.
La lettera aperta della Concommercio (leggi)
Alcuni dati sui centri commerciali presentati da Concommercio (leggi)