Ormai è scontro tra Stato e Regione. Lombardo promulga la legge sulla finanziaria impugnata dal commissario.
1Nel pieno convincimento che le scelte normative approvate dall’Ars, oltre che legittime, rispondano in modo efficace alle esigenze di comparti essenziali dell’amministrazione e del territorio – dalla forestazione, agli interventi infrastrutturali – il governo regionale ha quindi assunto la determinazione di promulgare la legge, a difesa delle competenze legislative della Regione siciliana, in relazione all’infondatezza dei rilievi avanzati dal Commissario dello Stato. Tra l’altro – continua la nota di Palazzo d’Orleans – nell’impugnativa si censurano le modalita’ con cui la Regione siciliana intende finanziare i propri investimenti in materia di prevenzione e manutenzione straordinaria del patrimonio boschivo.
Si tratta di rilievi contestati dal governo regionale, poiche’ le scelte legislative dell’Assemblea regionale siciliana, oltre ad essere in piena armonia con le normative e i regolamenti comunitari, attingono anche al principio della “somma urgenza” legata ad interventi di carattere straordinario. Per queste ragioni, la promulgazione integrale della legge appare un atto doveroso e costituzionalmente corretto.
“E’ l’ulteriore occasione – commenta il Presidente – per rilevare l’ingerenza del Commissario dello Stato, che si ritiene lesiva dell’autonomia statutaria.
“Non ci sono parole per denunciare ancora una volta l’atteggiamento arrogante del governo regionale e della sua maggioranza la quale, anziche’ seguire la strada tracciata dal Commissario dello Stato, persevera nell’intento velleitario di aggirare i vincoli di bilancio per mantenere volumi eccezionali di spesa improduttiva”. Lo afferma il presidente dei senatori dell’Udc e segretario regionale del partito, Gianpiero D’Alia, commentando la decisione da parte del Commissario dello Stato presso la Regione Sicilia di impugnare davanti alla Corte costituzionale il disegno di legge ‘Autorizzazione al ricorso ad operazioni finanziarie’ approvato la scorsa settimana dall’Ars.
“Siamo in mano a incoscienti che stanno facendo morire la Regione siciliana per asfissia ed arroganza politica”, conclude il senatore centrista.