PALAGONIA. Arrestati due corrieri della droga
0Un consistente carico di eroina è stato sequestrato dai carabinieri della Compagnia di Palagonia, che hanno eseguito, durante un servizio di prevenzione e controllo, due arresti in flagranza di reato. Nel vano posteriore di un’auto, in un tratto della strada intercomunale Militello-Palagonia, i militari hanno rinvenuto un chilogrammo di eroina (per un valore di mercato di quasi 100 mila euro), una pistola Beretta cal. 7,65 e alcune cartucce, che avrebbero una “deriva” piemontese.
Le porte del carcere circondariale di Caltagirone, in contrada Noce, si sono aperte per Giuseppe Schilirò e Davide Sabato, i due “corrieri” di Settimo Torinese che, secondo le prime ipotesi degli inquirenti, avrebbero organizzato una rete di rapporti illeciti tra il Nord e il Calatino, con influenze specifiche nel territorio palagonese. Schilirò (56 anni, originario di Castel di Iudica) e Sabato (40 anni, originario di Portici) sono anche noti agli organi di giustizia per altre contestazioni di rilievo penale.
L’operazione è stata condotta da una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile, che ha recentemente aumentato, in alcune strade provinciali e in aree extraurbane, le attività di repressione dei reati, alzando la soglia degli accertamenti sui veicoli “sospetti” e in orari notturni. Schilirò e Sabato avrebbero tentato di nascondere la “polvere bianca” in due involucri di cellophane, che sarebbero stati probabilmente consegnati a pusher di Palagonia o del circondario calatino.
Entrambi dovranno difendersi, davanti ai magistrati del Tribunale calatino, dalle accuse di detenzione illecita e traffico di sostanze stupefacenti, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione in concorso. L’esistenza di un asse di collegamento tra l’hinterland di Torino e la Sicilia orientale non sarebbe soltanto provato dai luoghi di residenza dei due indagati, che potrebbero essersi avvalsi di relazioni dirette e contatti nel comprensorio.
Un’importante conferma è giunta pure dall’esito di alcune ricerche sulla provenienza della pistola, che sarebbe stata sottratta nel marzo 2012 – come da denuncia del vicesindaco pro tempore – dalla cassaforte metallica dell’amministrazione comunale di Orio Canavese. L’arma sarà adesso sottoposta all’esame del personale del Ris di Messina, che effettuerà accertamenti di carattere tecnico-balistico per verificarne l’eventuale utilizzo in tempi differenti e in azioni criminose.
LUCIO GAMBERA