PALAGONIA. Marletta e Di Stefano al ballottaggio
0Saranno Valerio Marletta (Palagonia bene comune) e Francesco Di Stefano (Insieme per Palagonia) a contendersi la “poltrona” di sindaco per il prossimo quinquennio. Dopo lunghe operazioni di scrutinio, ieri sera, i presidenti delle 18 sezioni elettorali hanno comunicato il ”verdetto” del primo turno delle amministrative, che rinvia ufficialmente la “contesa” al ballottaggio del 20 e 21 maggio.
Con 2.371 voti, Marletta ha ottenuto il 27,96% dei consensi: lo hanno appoggiato forze politiche (Federazione della sinistra e Italia dei valori) e rappresentanze civiche, liberi cittadini e lavoratori, che confidano in una discontinuità di azione rispetto alle ultime esperienze amministrative.
Secondo le previsioni della vigilia, giocherà la “partita” finale anche il dott. Di Stefano (1.746 voti), che ha avuto, alla sua prima discesa nell’agone elettorale palagonese, il supporto ufficiale di tre liste civiche, con la confluenza di varie parti politiche, che gli hanno riservato il 20,59% delle preferenze.
Minori sostegni sono andati a Salvino Scalia (Pd e Scelta giovane, 1.529 voti, pari al 18,03%), Gaetano Gravina (Mpa, 1.069 voti, pari al 12,61%), Salvo Salerno (Fli, 588 voti, pari al 6,93%), Santa Napoli (Grande Sud, 450 voti, pari al 5,31%), Giuseppe Ferraro (Rinnova Palagonia, 429 voti, pari al 5,06%) e Angelo Ragusa (Udc, 298 voti, pari al 3,51%).
Ben oltre l’apporto della propria lista (8,61%) è andato Marletta, reduce da un’esperienza istituzionale, a Palazzo Minoriti, quale consigliere provinciale. Le liste collegate a Di Stefano (Insieme per Palagonia, Orgoglio palagonese e La Piazza) hanno complessivamente ottenuto il 30,79% dei voti validi, quelle annesse a Gravina (Mpa e Palagonia futura) e a Scalia (Pd e Scelta giovane) rispettivamente il 21,59% e il 18,33%. Agli schieramenti di Salerno, Napoli, Ferraro e Ragusa resterebbe eventualmente da giocare la “carta” dell’aggregazione al secondo turno, che potrebbe garantire qualche rappresentanza nel civico consesso.
Alle urne, nelle giornate di domenica scorsa e di ieri, si sono recati 10.532 palagonesi (di cui 5.127 maschi e 5.405 femmine) pari al 69,54% degli elettori aventi diritto (15.146). Le operazioni, nonostante le osservazioni e le contestazioni sollevate in qualche ufficio elettorale, sono procedute senza eccessivi rallentamenti e intoppi. Solo nella giornata di oggi, con le prime “proiezioni” relative al sistema elettorale proporzionale, l’ufficio elettorale dovrebbe delineare la “griglia” dei primi eletti al Consiglio comunale.
Sarebbero circa 2 mila i voti annullati o persi, secondo le prime indiscrezioni, in conseguenza del nuovo sistema elettorale, che non prevede più il “trascinamento” automatico del voto al candidato sindaco in caso di unica espressione del voto di lista o della preferenza sulla scheda. Il ricorso al ballottaggio chiuderà la gestione commissariale al Municipio, aprendo le porte a una nuova esperienza amministrativa e di rappresentanza democratica.
I COMMENTI. “Il progetto politico è stato apprezzato dalla gente, che ha recepito il nostro messaggio. Non è più il tempo delle promesse. E non è il momento delle illusioni: la comunità vuole un segnale di cambiamento, una prova tangibile di rinnovamento”.
Valerio Marletta stacca il pass del più votato tra gli otto candidati a sindaco. Un risultato che lo gratifica, ma che non lo distrae dai prossimi impegni: “Restano – ammette – altri quindici giorni per parlare alla gente e per diffondere una certa linea di pensiero, che può tradursi in forza di governo. Il malaffare del passato, oltre all’inefficienza della pubblica amministrazione, possono essere archiviati. Guardare al futuro con ottimismo non è impossibile”.
Marletta preannuncia di “non voler chiudere le porte ad alcuno. Non saranno le alchimie della politica o le alleanze, tuttavia, a invertire i destini di questa città. Per troppo tempo, purtroppo, Palagonia è passata alla cronaca per fatti poco edificanti. Uno scatto d’orgoglio e il riscatto sono alla portata della collettività”.
L’altro candidato al turno di ballottaggio, Francesco Di Stefano, punta l’indice su molte preferenze e voti di lista non attribuiti: “Le anomalie dell’espressione del voto, nel nuovo contesto legislativo, sono riuscite a disperdere molte intenzioni degli elettori. Domani (oggi per chi legge, ndc) non mancherò di riservare una lettura più attenta al primo responso elettorale”.
Di Stefano confida in un’operazione di recupero dello svantaggio dal suo avversario: “In questo momento è impossibile – dichiara – fare previsioni di alleanze omogenee o accordi tecnici. Sono pronto al dialogo con le parti politiche che vorranno trovare una convergenza sul nostro programma elettorale e una sintesi di governo per la città”.
Allo stato attuale restano alla “finestra” diverse aree del centrosinistra e del centrodestra, che attendono di conoscere interlocutori diretti e prospettive prima di dare indicazioni al proprio elettorato. Poi si riaprirà lo “scontro” per la conquista del Palazzo.
LUCIO GAMBERA