PALAGONIA. Sequestrati beni per 500 mila euro a trafficante
0Avrebbe operato per un ventennio al vertice di un’organizzazione criminale,
coordinando a Palagonia il traffico delle sostanze stupefacenti: Antonino Vinci
– 48 anni, palagonese – avrebbe acquisito cespiti patrimoniali e altri beni per un valore complessivo di circa 500 mila euro.
Lo ha accertato la Direzione investigativa antimafia (Dia) di Catania, che ha eseguito un provvedimento di sequestro e confisca, secondo le vigenti disposizioni antimafia e le prescrizioni di un provvedimento del Tribunale etneo.
La proposta ai competenti organi giudiziari è stata avanzata dal direttore della
Dia, che ha sequestrato un locale per l’esercizio delle attività di ristorazione e bar-gelateria, rapporti bancari e postali, autovetture e patrimoni, la cui titolarità è formalmente riconducibile allo stesso indagato o a prossimi congiunti.
L’esito dell’attività investigativa si riferisce a lungo arco temporale (tra il 1991 e il 2009) dal quale sarebbero emersi, dopo accurati accertamenti di natura economica e tecnica, “forti profili sperequativi tra i redditi dichiarati e i beni posseduti. Per i magistrati del Tribunale catanese – si osserva in una nota della Dia – appare fondata la presunzione di un’illecita acquisizione patrimoniale.
L’accusato – destinatario di un provvedimento restrittivo nell’aprile 2006,
nell’ambito dell’operazione “Good Year” e di servizi informativi dei carabinieri – avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella consorteria criminale. Avrebbe
promosso collegamenti con alcuni soggetti calabresi, operanti nelle aree della
Locride, effettuando acquisti di “partite” di cocaina ed eroina.
Sulla base delle iniziali investigazioni e dei successivi riscontri processuali, peraltro, a Vinci è stato già notificato un provvedimento di condanna del Tribunale di Caltagirone a 21 anni di reclusione, che ha avuto un’espressa conferma da parte della Suprema Corte.
LUCIO GAMBERA