Prima visita Pastorale del Vescovo Calogero Peri alle Comunità Parrocchiali di Scordia
0E’ ormai alle porte il giorno in cui Sua Ecc. mons. Calogero Peri, Vescovo della Diocesi di Caltagirone, inizierà la sua prima visita pastorale al paese di Scordia.
Seguendo la tradizione e le indicazioni della Madre Chiesa, il nostro vescovo sta visitando tutti i paesi che sono stati affidati alla sua cura pastorale, quindi anche Scordia.
Il 9 febbraio 2014 alle ore 18 ci sarà l’accoglienza del Vescovo al Convento. Ad accoglierlo saranno il clero di Scordia, formato dall’Arciprete Parroco della Chiesa Madre San Rocco don Vito Valenti, il parroco della Parrocchia Santa Maria Maggiore don Franco Messina e don Francesco Brancato, suo collaboratore, don Matteo dott. Malgioglio, nonché parroco di San Domenico Savio e il Parroco della Comunità San Giuseppe don Gaetano Sebastiano Tomagra; le autorità civili e militari, in particolare il Sindaco Franco Tambone; i ministri istituiti delle parrocchie; le Suore dell’Immacolata Concezione di Lourdes; i rappresentanti delle confraternite, comitati, associazioni e movimenti, le comunità parrocchiali e tutta la cittadinanza e la banda Città di Scordia che farà un omaggio musicale.
Durante il periodo della visita (9-23 febbraio/9-30 marzo 2014), il Vescovo di Caltagirone visiterà le quattro Comunità parrocchiali del paese e quindi sarà dal 9 al 15 febbraio a San Rocco; dal 20 al 23 febbraio a San Giuseppe; dal 9 al 15 marzo a San Domenico Savio e dal 22 al 30 marzo a Santa Maria Maggiore. I parroci, oltre a proporre un programma composta dai vari eventi che ci saranno nelle Comunità, hanno scelto di vivere dei momenti interparrocchiali (celebrazione Eucaristica con gli ammalati, Via Crucis cittadina, Esercizi Spirituali ecc.) e altri momenti con le realtà del nostro territorio (festa dei giovani scordiensi, incontro con il mondo del lavoro, appuntamento con le associazioni sportivi e poi con le associazioni di volontariato, visita alle scuole e alle attività commerciali ecc.).
La visita pastorale era una prassi della Chiesa antica, ma era ampiamente caduta in disuso quando il Concilio di Trento decise di riportarla in auge. Il medesimo Concilio stabilì che fosse obbligatorio compiere la visita pastorale. Quest’ultima divenne, ben presto, l’occasione attraverso la quale il Vescovo visitava le sue comunità parrocchiali di cui affida la cura ai presbiteri. Successivamente la Chiesa sentì l’esigenza di sottolineare l’importanza di tale evento e di renderlo un’opportunità di dialogo tra il Pastore e tutti i membri del suo gregge. Giovanni Paolo II la definì «un’espansione della presenza spirituale del Vescovo tra i suoi i fedeli.. » quindi la «presenza del Signore che visita il suo popolo nella pace» (La Visita Pastorale è il momento in Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica Pastores gregis, 16 ottobre 2003).
Come ci ricorda il Codice di Diritto Canonico: « I Vescovi, che per divina istituzione sono successori degli apostoli, mediante lo Spirito Santo che è stato loro donato, sono costituiti Pastori della Chiesa, perché siano anch’essi maestri di dottrina, sacerdoti del sacro culto e ministri del governo »
Secondo questo testo, e secondo le linee comuni della teologia, il ministero o servizio del vescovo si sviluppa lungo tre direttrici, partendo dalle tre caratteristiche di Cristo (regalità, profezia, sacerdozio): La dimensione regale: il vescovo è il responsabile dell’attività pastorale della comunità diocesana, il primo dei servitori del popolo di Dio e quindi del regno di Dio; la Dimensione profetica: il vescovo è il maestro nella fede del popolo di Dio a lui affidato, ha la funzione di insegnare con autorità la dottrina rivelata da Dio e la dimensione sacerdotale: presiedendo la celebrazione dei sacramenti, è strumento di Dio per la santificazione del suo popolo.
Alla luce di quanto detto attendiamo il nostro Pastore, ossia colui che viene «non per essere servito ma per servire»(Mc 10,45), per istruire e santificare il popolo di Scordia.
Tale visita deve essere vista come un invito alla speranza, il vescovo è la testimonianza della provvidenza di Dio, il quale non abbandona il suo popolo, bensì provvede a inviare dei successori degli apostoli affinchè lo guidi.
IL VESCOVO. Calogero Peri, O.F.M. Cap., è nato a Salemi, provincia di Trapani e diocesi di Mazara del Vallo, il 16 giugno 1953. È entrato nel noviziato di Calascibetta nel 1969. Il 7 ottobre 1970 ha emesso la professione temporanea e il 4 ottobre 1976 quella perpetua. È stato ordinato sacerdote il 9 dicembre 1978 a Palermo. Ha compiuto gli studi medi e liceali con i Padri Cappuccini, ed ha frequentato in seguito, per gli studi teologici, l’allora Istituto Superiore di Scienze Religiose “S. Giovanni Evangelista” in Palermo. Ha ottenuto la laurea in Filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana ed ha seguito corsi specialistici a Parigi. Ha svolto vari incarichi tra cui: Assistente di Filosofia nella Facoltà Teologica di Palermo dal 1981 al 1985; Docente Invitato di Filosofia nella Facoltà Teologica di Palermo dal 1985 al 1991 e poi Docente Incaricato di Antropologia Filosofica, Metafisica, Teologia Filosofica, Ecclesiologia e Antropologia dal 1991 al 2002; Docente stabile starordinario di Filosofia dal 2002; Consigliere Provinciale dal 1989 al 1995; Superiore del Convento di Palermo dal 1989 al 1995; Ministro Provinciale dal 1995 al 2001; Vicario e Vice Maestro nella Casa del Post-Noviziato Cappuccino di Palermo dal 2001 al 2004. Poi nuovamente l’incarico di Ministro Provinciale e dal 2009, infine, è stato Vice Preside della Facoltà Teologica di Sicilia fino a quando al 30 gennaio 2010, data in cui il Santo Padre emerito lo ha nominato Vescovo.
Sebastiano Cristaudo