Quaranta e na nuttata. Il Decamerone siciliano in tempo di Coronavirus
0La percezione dello scorrere del tempo è cambiata durante il periodo che stiamo attraversando. Quando il tempo non scorre più veloce come prima, quando non ci sentiamo rincorsi dalle lancette dell’orologio, forse è il momento giusto per fermarsi e dare sfogo alla fantasia, per non pensare e, paradossalmente, per far girare quelle lancette che scandiscono le nostre giornate. Perché il tempo, tiranno per eccellenza, è ciò che rimpiangiamo quando manca ed è ciò che temiamo, per noia e forse per paura di restare soli con i nostri pensieri, quando è in abbondanza.
Per trascorrere in maniera produttiva questo periodo difficile, il giovane diacono Don Sebastiano Cristaudo, ha avuto un’idea, ed ecco cosa ci ha raccontato:
“Io svolgo il mio Ministero a Caltagirone, ma dal 7 marzo sono tornato a Scordia a causa del Covid-19 e sto svolgendo il mio Ministero nella chiesa di San Giuseppe. Mi sto occupando in particolar modo delle famiglie disagiate consegnando spesa ma anche ascoltandoli. Mi chiedevo però come potevo seguire le persone e come accompagnarle in questo periodo. Ho pensato che potevo mettere a disposizione i miei talenti e quindi ho creato il gruppo Facebook Quaranta e na nuttata.
Ho pensato di scrivere un “Decameron siciliano”. Come Boccaccio aveva ideato una cornice per la sua opera io ho realmente coinvolto nove persone, oltre a me, e insieme abbiamo scritto i “i deci jorni”.
Poi ho continuato con le mille e una notte, intitolato “quaranta e na nuttata” e stiamo continuando a scrivere.
Lo scorso 2 maggio, invece, ho organizzato una notte bianca virtuale a cui hanno partecipato tanti artisti siciliani ma anche da altre parti d’Italia con più di cinquanta contributi tra foto, quadri, canti, balli, ecc…
In poche parole dal 15 marzo questo gruppo mi permette di coinvolgere altri artisti con cui poi poter condividere avventure e, per me, è un modo per stare vicino alla gente”.
TANIA CATALANO