Ritrovato il corpo di Angela Caniglia. Lunedì i funerali nel giorno del lutto cittadino
0E’ stata trovata da un agricoltore sotto un albero di arancio, ieri mattina intorno alle 10. Il corpo di Angela Caniglia, era rimasto impigliato dopo essere stato strascinato dalla imponente furia dell’acqua per almeno quattro chilometri dalla strada provinciale 28 dove nel tardo pomeriggio di domenica scorsa, insieme al marito, aveva fatto perdere le proprie tracce. Un automobilista li avevano visti scendere dall’auto, una Ford Fiesta. Sono stati entrambi inghiottiti dalle acqua del fiume Fico-Pecorella, riapparso grazie alle imponenti piogge e che li ha trascinati a valle. Il corpo del marito, Sebastiano Gambera di 67 anni, era stato ritrovato lunedi in contrada Leonella, a meno di un chilometro dalla provinciale. A farne la scoperta era stato il proprietario di un fondo agrumetato. Stesso destino anche per la donna, il cui corpo, come detto, è stato rinvenuto dal proprietario di un agrumeto di sei ettari in contrada Abate, in agro di Lentini, a pochi chilometri dal lago e in un vasto territorio delimitato dalle strade provinciali 16 e 69. E’ stato lo stesso agricoltore scordiense a farne il riconoscimento, grazie anche alla conoscenza diretta e ad avvertire i soccorritori che a poca distanza sin dalle prime luci dell’alba, stavano battendo palmo per palmo le campagne circostanti non senza difficoltà per alcuni tratti paludosi ed impercorribili. Sul posto sono arrivati i Carabinieri della stazione di Lentini, competenti per territorio, gli uomini della Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco e i numerosi volontari tra cui quelli del Soccorso Alpino. La salma è stata ricomposta e consegnata ai familiari. Il sindaco di Scordia, Francesco Barchitta, ha proclamato il lutto cittadino che sarà osservato lunedì, nel giorno festivo in cui saranno celebrati i funerali nella chiesa di San Giuseppe. Un giorno di grande dolore per una città che paga con la vita di una coppia una tragedia che si sarebbe potuta evitare e che si aggiunge alla decina di vittime causate dalla pandemia.
Una grande dolore per la città. Nello e Angioletta amavano la vita
Cari concittadini vi chiedo con il cuore in mano di aiutarci! Chiedo ai proprietari dei terreni vicino al fiume a perlustrare il proprio terreno per poter ritrovare il corpo. Vi ringrazio in anticipo”. Un appello scritto dai famigliari di Angela Caniglia dopo che, lunedì era stato appena ritrovato il corpo del papà, Sebastiano Gambera, meglio conosciuto come Nello. Malgrado il massiccio intervento delle forze che sono state impiegate per la ricerca, in entrambi i casi, sono stati due agricoltori a far si che si potesse assicurare degna sepoltura ad una coppia molto conosciuta in paese. Genitori di due femmine, Giusy e Maria Grazia di cui andavano molto orgogliosi e nonni felici di tre nipoti per cui stravedevano. A ricordare Angioletta è una amica di infanzia, Giusy Di Mauro: “Era una donna straordinaria che amava tanto la vita e non solo a parole. Una madre affettuosissima e poi una nonna splendida. Una coppia che trasmetteva sempre positività. La signora Angela aveva sempre una parola di conforto e dolcezza per tutti. Insieme al marito Nello che aveva sposato da giovane, amavano godersi ogni attimo della vita”. “Incontravo ogni domenica d’estate, intorno alle 8, la coppia Gambera-Caniglia. Ci siedevamo sempre allo stesso tavolo del chiosco cui eravamo soliti frequentare – lo scrive in uno dei suoi racconti il maresciallo Nuzzo, alias di Gaetano Balsamo, comandante della locale stazione dei carabinieri da qualche anno in pensione – parlavamo dei nostri rispettivi nipoti che erano nati nello stesso giorno. Due persone splendide che mancheranno alla nostra città”. “Nella immane disgrazia possiamo almeno accompagnarli insieme verso l’ultimo viaggio verso il cimitero – ha detto tra le lacrime uno dei fratelli Gambera, una famiglia di 10 figli ma sempre molto unita”.