Rivoluzione o ricreazione?
7Sei siciliani su dieci non sono andati a votare. Rivoluzione o ricreazione? Questa la domanda che ci poniamo all’indomani dell’esito voto che ha permesso a Crocetta di diventare presidente della regione. L’ex sindaco di Gela conosce bene quali difficoltà lo attendono. Il suo governo dovrà navigare a vista e non potrà fare a meno del sostegno dell’Mpa, Lombardo lo aveva detto: “Comunque vada saremo vincenti”.
Il Pdl paga caro le spaccature. Insieme a Miccichè sarebbè certamente andata diversamente ma è innegabile che sarebbe potuta andare peggio. Musumeci esce sconfitto e ridimensionato.
Escono di scena il Fli e Italia dei Valori, il partito del sindaco di Palermo mentre il Prc è costretto a rimanere ancora fuori dall’Ars. Previsto e per certi versi scontato il successo del Movimento 5 Stelle che tra voto di protesta e voglia di cambiamento, diventa prima “forza politica” in Sicilia. Il ciclone Cancelleri entra all’Ars con un folto gruppo di colleghi decisi a cambiare il modo di fare politica. Intanto il neo governatore Crocetta annuncia la sua rivoluzione. Eliminare tutte le consulenze esterne, tagliare i costi della politica, attingere a piene mani al sostegno economico europeo.
Dopo Capodicasa, Crocetta, dunque, è il primo presidente della regione di centrosinistra, ma sarebbe meglio dire dell’area progressista-moderata. Un successo che arriva dopo 11 anni, contrassegnati da due politici molto discussi quali Cuffaro e Lombardo. Il primo è a Rebibbia, il secondo continuerà ad essere determinante per le sorti della Sicilia.
LORENZO GUGLIARA