Santa Maria Maggiore la chiesa più antica di Scordia
0Un elegante e slanciato prospetto a tre ordini mette in bella mostra una serie di filanti lesene doppie con capitelli compositi, culminanti in un campanile a trifora. L’ordine mediano è dominato da uno snello finestrone rettangolare incorniciato da preziose decorazioni barocche mentre sopra il portale campeggia un timpano, sovrastato da epigrafe, che racchiude uno stemma gentilizio in bella evidenza. Vale la pena riportare la traduzione di quanto scritto in epigrafe:
“A Dio – Ottimo Massimo –Alla Protettrice S. Maria Maggiore, Figlia, Madre e Sposa, presente nel territorio l’Em.mo Cardinale Antonio Colonna Branciforte, Principe di S. Romana Chiesa, abbate della benefica Casa di Montione, Vescovo di Palermo, ed Agrigento, già nunzio a Bologna, dei Principi di Scordia e Leonforte e patrono di questa chiesa. Questo Tempio del più antico casale, per se stesso unico e vetusto, esistente nel feudo, riedificato dalle fondamenta ed in ogni sua opera decorato in sette anni, il Sacerdote S.T.D. D. Matteo Imperia, Commissario della SS. Inquisizione, provvedendo prima di tutto con la fatica ed il denaro e venendo incontro a tutti i desideri del popolo, pegno d’animo grato e di particolare devozione. Nell’anno della restaurata salvezza 1780.”
Elegante e sfarzosamente barocco l’interno, a navata unica, conserva opere artistiche senz’altro pregevoli tra le quali annoveriamo affreschi riguardanti la vita della Vergine, un grande S. Paolo in predicazione e preziose pale d’altare, sovrastanti sontuosi altari in marmo policromo, alcune assai danneggiate, dovute a mani esperte e rinomate (Marcello Vieri).
L’abside è ornata da un antico altare maggiore sempre in marmo policromo ed a intarsi sul quale domina un antico dipinto su tavola raffigurante la Vergine con Bambino e Santi ( S. Biagio, San Domenico, S. Rocco e S. Pietro), riportante la dicitura “Don Vincentius Baldaxi 1589”, probabilmente il nome del nobile, all’epoca signore di Scordia, che ne era stato donatore. Sulla volta tre magnifici affreschi raffiguranti la vita della Vergine ove, purtroppo, registriamo la quasi totale scomparsa di quello centrale mentre grazie al sostegno economico del Lions Club Scordia-Palagonia-Militello e con l’approvazione ufficiale della Soprintentendenza è tornato all’antico splendore l’affresco settecentesco raffigurante lo Sposalizio della Beata Vergine Maria che è stata riconsegnata alla città nel corso di una cerimonia alla presenza del vescovo Calogero Peri.
L’antica chiesetta funzionò come parrocchia sino al 1629, anno in cui “subentrò” la chiesa di S. Rocco e pure subito dopo il sisma del 1693, fino alla ricostruzione della stessa chiesa di S. Rocco.