Scuola: a Scordia non ci sono classi “pollaio”
0“Scordia fuori dal coro, nessun allarme per sovraffollamento aule scolastiche” afferma l’assessore alla Pubblica Istruzione Mariella Centamore. Mentre numerose provincie sicule gridano all’allarme “classi pollaio” il paese dell’arancia rossa manifesta dati di affluenza scolastica stabili.
Nonostante ciò in Sicilia di fatto sta proliferando il numero di classi con quantità di alunni superiore a 26 ed il problema sarebbe in parte demografico. Per il secondo anno consecutivo gli studenti occupanti le scuole italiane stanno aumentando considerevolmente. Sono ben 33.997 alunni in più fra i banchi di scuola. Dato rilevante per la scuola primaria con 9.216 scolari in overplus contro i 25.546 degli allievi alla superiori.
Di concerto non si è però rilevata nessuna variazione sostanziale del corpo docente. Il che ha comportato la diminuzione delle cattedre isolane di ben 504 unità. Il rapporto docenti/studenti sarebbe quindi sproporzionato verso i secondi.
Solo 500 le nuove cattedre assegnate alla regione Sicilia nonostante la popolosità dell’isola che la porta in cima alla lista delle regioni assegnatarie.
I posti maggiori sono stati assegnati a Toscana e Lombardia con 230 posti, segue la Campania con 210, quindi Veneto, Lazio, Piemonte.
Nonostante l’amara l’incoerenza che contraddistingue il sistema scolastico attuale l’obiettivo principale delle nostre istituzioni scolastiche deve rimanere garantire la sicurezza e l’apprendimento degli allievi: “lo star bene a scuola”. E’ importante che la scuola e i suoi organi riescano a scoprire e valorizzare ciascun alunno nel suo talento e unicità. Lo spazio scolastico deve essere luogo d’apprendimento non solo didattico e metodologico ma anche affettivo.
“Noi non abbiamo di questi casi– afferma l’assessore Centamore – il discorso della scuola è però ampio e complesso. Oltre gli interventi immediati (bende alle mancanze) servono interventi strutturali. La scuola deve partire dal basso”- e continua- “I bambini hanno bisogno di essere seguiti, non sono delle macchine e necessitano di conseguenze delle guide nel cammino scolastico”.
Nonostante le immissioni di ruolo, che hanno comportato un esodo di prof. Siciliani al nord, non c’è nessun rischio per gli alunni scordiensi. “Si cercherà di preservare i deboli, silenziosi, timidi che fuori dal coro necessitano attenzioni maggiori” dichiarano alcuni docenti.
La proporzione ottimale tra numero di alunni e docente dovrebbe essere di 1 a 15 in assenza di alunni in situazione di diversa abilità. Stando al decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 20 marzo 2009 (in presenza della deroga del 10% stabilita dall’art. 4) per ogni ordine di scuola, in casi eccezionali si possono formare classi rispettivamente fino a un massimo di 26-28 alunni nella scuola dell’infanzia e primaria, fino a 27-30 alunni in quella secondaria di primo grado e fino a 30-33 alunni nella scuola secondaria di secondo grado.
Ovvero lo spazio vitale di ogni studente non dovrebbe essere inferiore agli 1,80 metri quadrati per alunno nella scuola dell’infanzia e primaria, e 1,96 nella scuola secondaria.
“ La media degli alunni per la nostra scuola primarie è di 20-25 per classe, scendiamo a 22 per classi medie e 21 asilo- afferma Pippo Calleri il dirigente scolastico del primo circolo didattico “Verga” – per noi l’allarme non sussiste assolutamente”
Lacunosa la condizione scolastica degli alunni diversamente abili. Sarebbero pochissimi i fondi, a livello nazionale non è nemmeno garantito il rapporto minimo nazionale di un docente ogni due studenti. Dati sconfortanti quelli per la Sicilia. Il decreto interministeriale relativo agli organici per personale docente anno accademico 2014/2015, pubblicato dal USR Sicilia, ha stanziato per l’isola solo 747 nuove cattedre di sostegno per tutti i gradi.
Il totale regionale salirebbe a 9.522 posti. Solo 237 i nuovi posti per la provincia di Catania: 26 nella scuola dell’infanzia, 95 nella primaria, 56 nelle scuole di primo grado e 60 di secondo.
Troppo pochi per una regione cosi popolosa?
“Quella delle cattedre di sostegno per noi è una problematica importante – dichiara il dirigente – abbiamo inviato delle deroghe alla regione (che sua volta invierà al ministero) poiché per questo nuovo anno scolastico ci sono stati sottratti dei docenti di sostegno. Stando all’articolo 3 comma 3 “le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici…” questi studenti diversamente abili “gravi” necessitano un rapporto 1 a 1 con il docente. Per l’articolo 3 comma 1 ( disabilità meno gravi) è previsto un rapporto da 1 (docente) a 4 (studenti) ovvero 6 ore per ogni alunno. Seguendo queste normative abbiamo richiesto 3 insegnanti per la scuola primaria, 2 per la scuola d’infanzia e 1 per la scuola media”.
Martina Pisasale