“Shoah e memoria” conferenza commemorativa all’Ettore Majorana
0Shoah e Memoria, 70 anni dopo il genocidio perpetrato dalla Germania Nazista, l’Ettore Majorana ricorda e commemora in una conferenza, aperta a tutte le classi dell’ istituto dalla 1° al 4°anno, l’olocausto. Il Giorno della Memoria sancito dal parlamento italiano ed europeo il 27 gennaio, con la legge 211 del 20 luglio 2000, festeggia la liberazione russa della macchina della morte nazista di Auschwitz.
L’evento, promosso dall’associazione Argonauti in collaborazione con l’amministrazione comunale e il consigliere Josè D’amico, ha visto come relatori: Francesco Calvaruso docente universitario, il rabbino capo della comunità di Siracusa Dott. Stefano Di Mauro, Don Matteo docente di esegesi biblica
“ L’incontro che abbiamo sviluppato ha un’impronta culturale, un dibattito culturale per fare da monito alle nuove generazioni” dichiara Josè D’Amico- “oggi la shoah si è ridotta a una rievocazione celebrativa o peggio una rimozione collettiva?
Questo il monito guida del dibattito, partito dopo i doverosi saluti, alla platea studentesca, del Vicesindaco Assessore Lo Castro pronto a ricordare ai giovani in aula: “ Voi siete i testimoni della memoria storica”.
I morti dei quali circa 5 milioni Ebrei sono i numeri tangibili che testimoniano l’atrocità degli accadimenti “perché il nostro mondo va criticamente verso lo sbaraglio, la distruzione e l’omicidio- dichiara il rabbino capo Di Mauro e continua- La shoah è nata da generazioni e generazioni di cattiva educazione. Ma l’ebreo Einstein diceva: “Io conosco solo una razza, quella umana” ebbene dobbiamo educarci per migliorarla perché solo da voi dipende il futuro della nazione perché a voi sta il compito di rispettare la libertà”
Memoria collettiva e pedagogia della morte i temi dell’intervento del prof Calvaruso poiché “ ogni giorno non è un giorno qualsiasi, bisogna vivere meglio per educare alla morte- e continua- la memoria collettiva si sedimenta culturalmente e oggi cerchiamo di fare memoria.
Dove era Dio ad Auschwitz? Dopo l’olocausto è cambiato il modo di fare teologia- afferma in conclusione Don Matteo voce della chiesa cattolica- oggi spiritualmente ogni cristiano è ebreo. Questo comprova che è caduta ogni discriminazione e pregiudizio perché ci riscopriamo semiti.
A chiusa della conferenza la triste evidenza storica dei fatti e la meditazione intima indotta da una proiezione video con voce fuori campo sul testo di Primo Levi “Se questo è un uomo”