Un volo di farfalle rosse, il primo romanzo di Letizia Di Benedetto
0Fiori, farfalle e musica di sottofondo. Così ha accolto il pubblico Letizia di Benedetto alla presentazione del suo libro.
Un racconto dell’anima quello di Letizia Di Benedetto che, con Un volo di farfalle rosse, ha emozionato e incuriosito il pubblico presente alla presentazione del suo romanzo d’esordio. Una sala gremita, quella di Palazzo Modica, che nella giornata dedicata alla donna si è adornata di farfalle rosse e di un’atmosfera gentile, così delicata che quasi si temeva di calpestarne la fragilità.
Protagonista del romanzo è Beatrice, ma la nota autobiografica si evince da ogni frase e a darne conferma è stato il dottor Petrosino, psichiatra e psicoterapeuta, che ha presentato il libro insieme all’autrice e che con il suo intervento – Beatrice alias Letizia compie un viaggio, un volo dell’anima – ha tolto ogni dubbio ai presenti.
A leggere un brano estrapolato dal libro e molto toccante, la pedagogista e scrittrice Teresa Milluzzo che con la sua lettura ha emozionato il pubblico lasciandolo nel silenzio per svariati minuti.
“Perché le farfalle?” – chiede qualcuno all’autrice la quale ha prontamente spiegato che, oltre ad essere state estrapolate da una parte della narrazione, la leggerezza, la voglia di libertà, la delicatezza e la fugacità tipica della vita delle farfalle rispecchiano l’essenza del racconto stesso.
Letizia, con la destrezza di chi ha già pubblicato più romanzi, narra di un percorso e interseca un racconto di vita a sensazioni, delusioni e dolori. Parla dei rapporti interpersonali e di quanto pesino le parole dette superficialmente. La buona comunicazione, è uno dei messaggi dell’autrice, come segno di civiltà e rispetto.
E al rispetto fa riferimento il sindaco Franco Barchitta quando, rivolgendosi alla platea, ribadisce quanto sia importante insegnare il rispetto ai giovani che saranno gli adulti di domani – “E’ una tematica delicata che ognuno di noi può traslare nel suo modello di vita e nel rapporto con gli altri. Questo libro è un’occasione per riflettere sull’importanza della comunicazione e del rispetto nei confronti del prossimo. Insegnare ai giovani che essere bulli oggi può significare essere stupratori domani, è un passo verso una società migliore”.
“Ringrazio l’autrice per questo romanzo così profondo e ben scritto – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Jessica Gulizia – voglio, inoltre, complimentarmi con lei per aver curato nei minimi dettagli l’aspetto di questa sala. La presentazione di questo libro – prosegue l’assessore – cade a pennello con la giornata dedicata alla donna. Il significato di questo giorno si sta perdendo, infatti si vede come una festa quella che è, invece, una ricorrenza che deve portare a riflettere sul motivo per il quale è stata istituita questa giornata”.
TANIA CATALANO