Viabilità ferroviaria. Ancora “isolati” catatini e niscemesi
0A distanza di oltre sei mesi dal crollo del ponte ferroviario sulla tratta Caltagirone-Niscemi-Gela, e della relativa chiusura al transito della Sp 39/I, persistono le condizioni di isolamento per i cittadini di Caltagirone e Niscemi. E proprio il sindaco di Niscemi, Giovanni Di Martino, in considerazione dei lunghi silenzi posatisi sulla spinosa questione, ha annunciato che, a breve, inscenerà clamorose azioni di protesta. Gli intendimenti del primo cittadino sono quelli di coinvolgere i territori dei comprensori limitrofi, Calatino e Gelese, per trovare una soluzione al problema. La richiesta sarebbe quella di ottenere l’apertura parziale al transito della Sp 39/I, Caltagirone-Niscemi. I disagi investono maggiormente gli utenti di Niscemi: un congruo numero di studenti frequenta le scuole di Caltagirone, oltre a quanti devono raggiungere il Carcere Noce, per visitare i loro congiunti. A Niscemi questa condizione di isolamento è ritenuta insostenibile. <Sono trascorsi più di sei mesi – dice il sindaco di Niscemi, Giovanni Di Martino – e, il problema, è rimasto irrisolto. Annuncio sin d’ora che insceneremo clamorose azioni di protesta, perché i cittadini di Niscemi, di Gela e del Calatino, hanno pari diritti, rispetto quelli di altri territori della Nazione. Se ciò fosse accaduto al Nord, non saremo qui a chiedere ancora lumi agli enti di competenza>. La Sp 39/I, Caltagirone-Niscemi rimane interdetta al transito nei due opposti sensi di marcia in località Angeli, nel territorio di Caltagirone. La carreggiata è ostruita da barriere murarie, che rendono impossibile qualsiasi attraversamento. I collegamenti ferroviari, manco a dirlo, sono sospesi da maggio 2010. Sul fronte Calatino, anche il sindaco di Caltagirone, Francesco Pignataro, si è sempre dichiarato disponibile a promuovere iniziative congiunte, per giungere alla soluzione del problema. Sull’argomento interviene l’assessore alla Viabilità della Provincia di Catania, Francesco Nicodemo: <Anche da parte nostra – dice – c’è il massimo interesse a riaprire la strada. Devono decidere i funzionari di Rfi, peraltro più volte sollecitati dal dirigente del nostro settore. Tenemmo perfino un vertice in Prefettura. In quella sede si attendeva un intervento del Genio ma, non si è saputo più nulla. Sulla Sp 62, al momento unico percorso alternativo, si sta insediando il cantiere e, quindi, l’esigenza di riaprire la Sp 39 è ormai improcrastinabile>.
GIANFRANCO POLIZZI