Gli ospiti del Cara di Mineo bloccano le arterie stradali in segno di protesta
0Trecento immigrati ospiti del Cara di Mineo, da ieri mattina alle 6.20, impediscono la marcia nelle arterie statali 417 Catania-Caltagirone e 385 Catania-Palagonia, creando notevoli disagi alla circolazione sulle due più importanti vie di collegamento della zona.
Gli ospiti della struttura, che raccoglie i richiedenti asilo in provincia di Catania, hanno attuato diversi blocchi di protesta sia lungo la SS 417 Catania-Gela, sia lungo la vecchia strada statale SS 385.
Protesta nata per la loro lunga permanenza nella struttura. I migranti, scesi a piedi in strada, chiedono che vengano esaminate le loro richieste, per ottenere di fatto lo status di rifugiato politico. Ritardi imputabili alle lungaggini burocratiche ritenute necessarie per la concessione dei permessi di soggiorno, per motivi umanitari. Autorizzazioni,quest’ultime, negate per diversi immigrati maliani, gambiani e nigeriani.
Una protesta pacifica ad esclusione di qualche tafferugli all’ingresso della cittadina Palagonia ove un folto gruppo di immigrati, più violenti, ha lanciato pietre contro i mezzi delle forze dell’ordine. Sommossa celermente spenta dalla risposta, con lanci di lacrimogeni, di cinque squadre di poliziotti in assetto antisommossa.
A garantire la sicurezza stradale oltre alle forze dell’ordine locali, gli agenti della Polstrada di Caltagirone.
Il sindaco di Palagonia, Valerio Marletta, maggiormente interessato dalle vicende territoriali, sul suo profilo FB scrive: “Lo stato, i gestori del Cara di Mineo, le istituzioni, Alfano, Castiglione ecc hanno abbandonato le nostre comunità. Avevamo previsto tutto nelle ultime settimane:la polveriera Cara torna a scoppiare! Il nostro territorio non è nelle condizioni di poter gestire questa insostenibile emergenza. Hanno creato un “mostro”. Si barattano posti di lavoro sulla vita dei migranti e su quella dei nostri concittadini. Tanti oggi hanno vissuto profondo disagio, tanti hanno avuto paura. Con grande senso di responsabilità abbiamo gestito la difficile situazione, ma chiediamo agli organi competenti di chiudere immediatamente il Cara di Mineo! Ci sono modelli alternativi per la gestione dei richidenti asilo e dei profughi, il Cara è stato un fallimento senza se e senza ma”.
“Dopo un drammatico suicidio all’interno del Cara di Mineo la protesta di oggi da parte dei migranti, reclusi in quello che per loro è diventato un vero e proprio carcere a cielo aperto, rappresenta un ulteriore allarme che non può rimanere inascoltato- dichiarano Pierpaolo Montalto Segretario Provinciale Rifondazione Comunista e Francesco Di Blasi Segretario Rifondazione Comunista Palagonia e continuano- Alla rabbia collettiva di chi chiede solo diritti, esplosa oggi nel territorio contiguo al Cara, non si può infatti che rispondere chiudendo una mostruosità giuridica e sociale concludendo in tempi brevissimi tutte le pratiche di rilascio del diritto d’asilo. Invitiamo infine le cittadine e i cittadini che hanno subito gravi disagi dalla protesta dei migranti ad individuare il vero colpevole nello stato italiano che reclude donne e uomini che il più delle volte vogliono raggiungere i loro cari, che nega diritti e che garantisce solo gli interessi del comitato d’affari permanente della politica e delle cooperative che grazie al Cara di Mineo continuano a fare profitto sulla vita dei nostri fratelli e delle nostre sorelle migranti.