Il Comune al bivio: piano di riequilibrio o dissesto finanziario.
0Sono giorni cruciali per le sorti del comune di Scordia. Il 27 gennaio, infatti, scade il termine ultimo per approvare il Piano di Riequilibrio, unica strada percorribile per evitare il dissesto finanziario che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Franco Tambone, sta cercando di scongiurare in tutti i modi. La situazione economica dell’ente, però, è gravissima ed un eventuale rifiuto dei creditori ad aderire al piano di riequilibro segnerebbe un destino forse già scritto da tempo.
Sulla vicenda si è espresso il primo cittadino che mostra un moderato ottimismo: “Siamo in una fase di ricognizione – afferma Franco Tambone – sono state inviate le lettere di adesione al piano ai creditori e abbiamo ricevuto diverse risposte ed altre ne attendiamo nei prossimi giorni, quando saremo in condizione di avere un quadro più chiaro sul percorso del piano di riequilibrio”.
Che prospettive ci sono?
“Le prospettive sono, ovviamente, legate alle risposte dei creditori dai quali dipenderà la sostenibilità del piano”.
La posizione del comune, tuttavia, non sembra trovare conforto nella relazione della Corte dei Conti che ha evidenziato alcune criticità facendo riferimento anche ad eventuali sentenze che potrebbero aggravare ancor più una situazione già molto critica.
“Il contenzioso in atto rappresenta quella parte di debiti potenziali che non possiamo valutare con certezza, perché legato all’esito di sentenze che saranno emesse anche dopo l’eventuale approvazione del piano. A prescindere dal piano di riequilibrio, eventuali sentenze di condanna possono mettere in estrema difficoltà il nostro comune”.
Lo spettro del dissesto è ancora così lontano?
“La procedura del dissesto é complessa e siamo ancora ad una prima fase in cui stiamo tentando di evitarlo e da questo punto di vista é lontano. Il mio pensiero va, invece, alle ricadute sulla nostra città che potrà rappresentare la fase successiva al dissesto e le conseguenze economiche e sociali che avrà per il nostro ente e quindi su tutto il nostro territorio”.
Damiano Pennisi