La maggioranza scricchiola. Il consigliere Bellò pronto a sfiduciare il presidente del consiglio.
0A telecamere spente e senza diretta streaming, ieri sera in consiglio comunale si è consumato uno strappo che potrebbe avere conseguenze pesanti per la tenuta della maggioranza. Il consigliere comunale Carmelo Bellò del Partito Democratico ha infatti annunciato l’intenzione di volere sfiduciare il presidente del consiglio, Francesco Cacciola reo di non avere preso atto nell’ultimo consiglio comunale della richiesta da parte di Bellò, in veste di capogruppo delegato dal Pd, che faceva notare al presidente che le delibere relative alla Tasi, Tarsu e Imu erano sprovviste del parere di legittimità del Segretario Comunale. Il presidente del consiglio non avrebbe tenuto conto, secondo Bellò, del parere del segretario mettendo, motu proprio, le delibere al voto dei consiglieri. Da qui, come detto, la richiesta di volere sfiduciare il presidente del consiglio, che ricordiamo, appartiene al movimento del Megafono che proprio domenica sera, in una riunione regionale, ha deciso di entrare tra i ranghi del Pd.
Sulla questione è intervenuto in consiglio il capo gruppo del Pd, Josè D’Amico che ha confermato come all’interno della maggioranza vi sia fermento e si noti un certo distacco tra consiglieri ed esecutivo. D’Amico ha giudicato l’azione del collega di partito, Bellò, legittima ma il chiarimento – ha affermato – va fatto all’interno del partito.
I dissapori all’interno della maggioranza sono sin troppo evidenti. Il problema è che secondo alcuni consiglieri di maggioranza vi sia un’azione invasiva ed ingerente del presidente del consiglio nei fatti amministrativi. Una ingerenza che non viene digerita facilmente. Lo stesso D’Amico ha affermato che gli assessori in questo momento rappresentano se stessi ed è necessario un confronto alla luce anche della decisione di Rosario Crocetta di fare trasmigrare il Megafono all’interno del Pd. “La mia posizione – conclude D’Amico – rimane di assoluta proposizione per dare maggiore forza e vigore all’azione di governo di questa città, per questo chiediamo al sindaco di impegnarsi nella progettazione”.
Il presidente del consiglio comunale, intervenuto sulla vicenda, appare sereno. “Ho fatto notare al consigliere Bellò che lo statuto comunale non obbliga ad avere il parere di legittimità del segretario e da quando mi sono insediato ho sempre rispettato il regolamento”.
Intanto a margine del consiglio di ieri sera si è verificato uno scontro verbale che ha sfiorato la rissa tra l’assessore Francesco D’Agosta e il consigliere Salvatore Barresi. D’Agosta avrebbe chiesto, con toni che non sono piaciuti al consigliere Barresi, di rientrare in aula per evitare di fare mancare il numero legale. Da qui la reazione del consigliere.