Le spremute di arancia politica siciliana
0Parlare di arance nel mese di febbraio negli anni 90’ era facilissimo, oggi purtroppo se ne può parlare solo con rabbia. Ho visto i primi 10 minuti di trasmissione (la prima parte), della puntata Linea Verde Orizzonti su Raiuno. Il tutto mi è sembrato una bella promozione al “prodotto arancia rossa” della piana di Catania. Proprietà organolettiche, ma anche le capacità medico-curative degli antiossidanti. Ho avuto la conferma che se si mangia arancia rossa, si vive di più e meglio. Una bella promozione di marketing territoriale, un modo per dire a quelli del nord antimeridionalisti che la Sicilia è anche questo. Ho letto anche il commento precedente di Salvatore C. che lancia un grido d’allarme sui problemi che ruotano attorno all’arancia rossa. In questi giorni ho ascoltato anche le parole “do zù pippinu” racconta (conti alla mano) che per il secondo anno consecutivo il suo giardino è in perdita, anche a causa del carico fiscale IMU. Ho pensato immediatamente allo scorso anno, quando nel mese di gennaio 2012 l’agricoltura Siciliana si fermò (Forconi-Forza d’urto). Ricordo che uno dei tanti problemi era l’incidenza del costo del trasporto sui prodotti dell’ortofrutta Siciliana. Le rivendicazioni erano, se non ricordo male le accise sul gasolio, il costo esoso del traghetto e molto altro. Penso conveniamo tutti che rispetto al gennaio 2012 la situazione economica generale e di “comparto arancia rossa” è fortemente peggiorato. Ai problemi emersi già lo scorso anno, si è aggiunto il carico fiscale dell’IMU sui terreni agricoli. In questa campagna elettorale si è parlato molto di IMU prima casa, poco di IMU sulle attività strumentali dell’impresa, capannoni che danno lavoro, ma come nel nostro caso l’imposta che grava sui terreni agricoli.
In quest’anno cosa è stato fatto per l’agricoltura Siciliana? Ricordate la vicenda delle quote latte, problema che interessava molti allevatori del nord. La vicenda stava a cuore alla Lega, alla fine chi ha pagato le multe sulle quote latte inflitte dall’Unione Europea? Naturalmente il bilancio pubblico dello Stato. L’operazione è costata 4,5 miliardi di euro, ma se ne parla poco. Un articolo uscito su Corsera nel mese di gennaio spiega anche che dietro alle quote latte non c’erano solo onesti allevatori che si guadagnava il reddito annuale, ma tante cooperative fantasma che hanno giocato con le quote. Il giornale parlava di cooperative-truffa delle quote latte. Del resto quelli del nord a quei tempi avevano l’asse Tremonti-Lega e Ministro delle Risorse Agricole il leghista Luca Zaia. Chi erano i nostri politici che dovevano difendere i nostri interessi, istanze molto più legittime delle quote latte? Naturalmente Scillipoti e i tanti scillipotini. Niente paura Scillipoti non sarà più un nostro rappresentante, si è responsabilizzato a favore della Calabria.
In uno spot elettorale della Lega nord per le regionali in Lombardia (sentito più volte sulle tv locali), i candidati della Lega nord asseriscono testualmente che: ….”In Lombardia noi ci alziamo alle 6 per mantenere l’intero paese, in Lombardia noi paghiamo le tasse come in Svizzera”. Nelle nostre televisioni regionali Siciliane, un altro partito, quello dei Siciliani asserisce che la Sicilia e il meridione sono stati mortificati dai governi centrali. A condire il tutto non guasta poi la spremuta di una bella arancia rossa, emblema della nostra terra. I miracoli della tv digitale ti portano a sentire contemporaneamente le tv regionali del nord e le tv locali del sud. Ogni spot elettorale di parte, sostenendo una tesi, smentisce evidentemente quella dell’altro spot regionale. Si potrebbe dire nessun problema, in campagna elettorale una parte racconta che la macchina è bianca, l’altra parte avversa che è nera. Il leghismo del nord racconta la sua solita lagnanza, l’autonomismo del sud, il suo mal di pancia. Il teorema regge a condizione che le due parti sono avverse e alternativi tra loro. Questi sono i fatti degli spot elettorali, che mi portano ad esprimire una modesta riflessione.
Quelli che predicano che la Sicilia e l’Autonomia del sud sono state mortificate dai governi centrali a trazione nordista hanno assolutamente ragione, salvo dimenticare che in quegli stessi anni di mortificazione, dal 2001 al 2010 sono stati alleati dell’asse del nord Tremonti-Lega, che oggi tanto criticano. Pazienza, questo è il passato, esiste un detto che dice:….. “sbagliare è umano, perseverare è diabolico”. Finalmente si sono resi conto che i governi di Berlusconi hanno dimenticato il sud e pensato solo agli interessi del nord, vedasi come detto il caso multe quote latte. Per fortuna si potrebbe dire meglio tardi che mai, in futuro mai più con l’asse Lega-Tremonti. Ops………….., i grandi sud e le spremute di agrumi autonomisti con chi si sono alleati stavolta? Guarda caso naturalmente con i Tremonti con 3L e con quelli della Lega che -sempre a loro dire- hanno mortificato il Sud e l’autonomia Siciliana. Sicuramente di alleanze politiche e di strategie politiche alte, chi scrive ne capisce poco, ma perdonatemi in tutto questo riesco a vedere più che un grande sud, una grande incoerenza.
Alla fine per alcuni aspetti, spero proprio che la trasmissione sia stata vista da tanta gente della Lombardia. Se non bastasse, un appello a quelli dei Grandi sud e dei partiti siciliani. Per favore dite ai vostri alleati del nord di Regione Lombardia (i Maroniani), che anche in Sicilia in tanti si alzano alle 06:00, molti con acqua e freddo per andare a raccogliere le arance che servono per fare le spremute.
FRANCESCO GHERARDI