Musica al Chiostro, un modo per promuovere e rilanciare la cultura nel territorio.
0Ormai è diventato un appuntamento fisso e prestigioso la rassegna musicale “Musica al Chiostro”, giunta al quarto appuntamento, grazie alla direzione artistica del maestro Salvo Gangi, direttore della Corale San Domenico Savio di Scordia che ha organizzato la rassegna con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Scordia.
Sul palcoscenico allestito all’interno della fascinosa e suggestiva cornice fornita dal Chiostro dell’ex Convento dei Frati minori, si sono alternate tre formazioni musicali che hanno offerto spettacoli assai apprezzati da un pubblico sempre numeroso e fedele agli appuntamenti in scaletta.
La prima serata ha avuto come protagonisti Carmelo Salemi e i Taraballà, ormai apprezzati anche a livelli transnazionali, che hanno offerto deliziosi spunti di musica popolare in cui i canti in dialetto sono stati magistralmente accompagnati dai peculiari suoni provenienti da strumenti ricchi di fascino e mistero, molti dei quali auto-costruiti.
La seconda serata ha offerto lo straordinario concerto di Domenico Testaì e i Cesar Frank Quartet, tutti brillanti musicisti di chiara maestria che hanno proposto un fantastico viaggio musicale snodatosi tra i virtuosi ed impervi confini della musica classica, lambendo i territori del jazz, della musica latina, della tradizione arabo-spagnola per attraccare, infine, sui porti della canzone d’autore.
La serata conclusiva è stata un tuffo alle origini della musica grazie ai Medievales Aetnei, interessantissima compagine di ottimi musicisti che suona su fedeli ricostruzioni di strumenti medievali. Ogni componente si è alternato all’esecuzione su strumenti diversi: Viella, Ribeca, Flauti a becco, Liuto Medievale, Ghironda, Bombarda, Arpa celtica, Percussioni varie: tutti strumenti che rappresentano gli antenati dei moderni strumenti ad arco e a fiato. L’apprezzatissimo repertorio si è concentrato sulle monodie medievali (Cantigas de Santa Maria, Istanpitta) e sulle Ballate, Branles e Danze Rinascimentali, nonché sullo sterminato repertorio popolare di musica Occidentale e Orientale.
Una menzione particolare va senz’altro al lavoro della regia scenica che ha curato, con notevole gusto e sapienza, la favolosa miscela di luci colorate proiettate sulle secolari ed eleganti strutture del chiostro, rendendo un’atmosfera magica e sospesa, ideale per accompagnare degnamente gli artisti che si sono cimentati sul palco.
Traccia un consuntivo della manifestazione il direttore artistico Salvo Gangi: “Gli obiettivi che la nostra associazione, attraverso questa manifestazione, si propone sono: favorire la promozione e la divulgazione della musica in tutti i suoi generi attraverso il coinvolgimento di gruppi musicali e artisti di alto spessore artistico sia essi nazionali che internazionali; favorire la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, musicale, antropologico di rilievo locale promuovendo le risorse culturali a disposizione in un circuito turistico più ampio e di respiro nazionale mettendo in rete eventi significativi e consolidati in modo da ottenere una programmazione attraente, favorendo e convogliando la collaborazione tra gli operatori e la conseguente sinergia organizzativa con le adeguate ricadute in economie di scala; valorizzare le identità culturali, la storia, la memoria, le testimonianze civili della Sicilia, in special modo di Scordia con tutte le sue risorse culturali: I luoghi dei Branciforti, il suggestivo Chiostro e la chiesa madre, il parco naturale suburbano “Cava e Grotta del Drago”. Il progetto “Musica al Chiostro, dunque, ha uno scopo non meramente occasionale, ma bene potrebbe annoverarsi, da qui in avanti, in quel circuito, già da anni avviato in diversi luoghi siciliani, di rilancio delle economie locali anche in termini di risorse umane per uno sviluppo sociale sostenibile e di promozione-rilancio del territorio e delle sue specificità. In questo senso il progetto apparirebbe di grande stimolo non solo sul piano culturale, ma soprattutto sul piano educativo. La cultura si paga ed ha un prezzo di cui la società deve farsi carico, ma la “non cultura” ha un prezzo ancora maggiore che la società è costretta a pagare e che si manifesta in diverse forme. L’attuale livello di ignoranza, di barbarie sociale, di degrado ambientale, ne è un emblematico esempio”
Appuntamento al prossimo anno, quindi, con la 5^ rassegna di “Musica al Chiostro”.