Un Sindaco “non politico” che ha preso tutti i vizi della politica
2A dieci giorni dal voto che guarda al futuro della città per i prossimi anni, un piccolo sguardo a consuntivo rivolto al passato credo che debba essere fatto. Nella videointervista il Sindaco Agnello in prossimità della fine del suo mandato traccia un bilancio dei suoi 5 anni. Naturalmente dal suo punto di vista il giudizio è totalmente positivo, del resto ci si meraviglierebbe del contrario. Tuttavia colpisce la positività integrale, talvolta anche i più orgogliosi alla domanda se hanno sbagliato qualcosa, dicono sempre che l’85% delle cose è andato per il verso giusto . Magari un 15% delle cose è stato sbagliato o comunque non rifarebbero allo stesso modo. E vorrei partire proprio da questo punto. Se un Sindaco ha operato complessivamente bene o male, non è il diretto interessato a doverlo valutare se si vuole avere un giudizio obiettivo. Non è nemmeno l’opinione di un singolo o dei tanti critici dell’amministrazione Agnello a fare testo. A giudicare serenamente un’esperienza amministrativa sono gli elettori, gli unici che ne hanno titolarità e legittimazione. Quando un amministrazione termina il proprio mandato, sono infatti i cittadini che riconfermano un Sindaco o bocciano lo stesso voltando pagina, in una normale democrazia dell’alternanza. Come detto il fatto che il Sindaco Agnello non si è ricandidato, non dispensava gli altri dal fare chiarezza. In fondo quando dopo due mandati i Sindaci non si ricandidano, hanno comunque degli eredi legittimi ben individuati e individuabili (vicesindaci, assessori, presidenti del consiglio, compagni di partito). Normalmente è quella stessa maggioranza che orgogliosamente ne ha condiviso scelte e obiettivi, a volerne raccogliere l’eredità. In questa circostanza purtroppo non è facile costruire l’albero genealogico di questa maggioranza uscente per via di quella patologia che si chiama “mescolanza”.
L’eredità dell’Amministrazione uscente e il metro del giudizio. Come ci ha ricordato lo stesso Sindaco, la sua maggioranza si è aperta e distribuita come un ventaglio. Oltre che aprirsi a ventaglio su più proposte, si è soprattutto confusa e amalgamata con i suoi fieri oppositori. La politica in questa tornata elettorale oltre che vestire civica è stata colpita dal virus del rimescolamento delle tre carte “maggioranza-amministrazione-opposizione”. Sotto gli ombrelli delle liste civiche colorate, la miscela non ha aiutato e non agevolerà il giudizio finale di approvazione o bocciatura dell’esperienza Agnello. E allora la domanda che un elettore si pone, è la seguente. Dove è finita nel bene o nel male l’ex maggioranza che ha migliorato o peggiorato le condizioni iniziali date? In un paese normale dopo 5 anni, avremmo voluto vedere un polo che si riconduceva all’esperienza del Sindaco e dell’Amministrazione uscente, poi naturalmente anche 2/3 proposte amministrative alternative rispetto all’esperienza passata. Dal 1993 con le elezioni diretta dei Sindaci, per molte tornate elettorali è accaduto sempre questo. Un elettore medio non schierato aveva una bussola, sapeva con chiarezza chi votare accollando meriti e demeriti. Se era soddisfatto dell’amministrazione uscente, votava un determinato candidato nel segno della continuità. Sapeva con altrettanta chiarezza chi non votare se non era per nulla soddisfatto e intendeva voltare pagina. Il metro di questo giudizio di valutazione in queste elezioni non ci sarà o comunque non in modo chiaro. Ci sono poli civici e consiglieri comunali che rivendicano un ruolo di opposizione e forte critica all’operato dell’Amministrazione Agnello, salvo dimenticare di avere imbarcato una frazione rilevante della maggioranza uscente. Certo, la scienza della politica sa essere parecchio creativa, non mi meraviglierei più di tanto se prendesse a prestito dalla scienza giuridica, l’accettazione dell’eredità con il beneficio d’inventario.
La maggioranza gattopardiana del Sindaco Agnello. Uno dei tanti problemi della politica si chiama astensionismo. E’ la risposta più tangibile e diretta alla crisi della politica e della sfiducia che i cittadini nutrono verso la gestione della cosa pubblica. Il non voto è di gran lunga a ogni elezioni il primo partito, non perde mai. Le elezioni (regionali, politiche amministrative), li vince tutte a nord come a sud, nella grande metropoli Romana come nel paesino di montagna. Perché cresce progressivamente la sfiducia nella politica? Le persone pensano che coloro i quali si propongono per gestire la cosa pubblica, lo fanno spesso per sistemare le loro cose o perché magari spinte da interessi personali. Purtroppo in tanti dicono frasi del genere: …..”non ci vado a votare, tanto sono tutti uguali, pensano solo alle loro cose. Nessuno pensa al bene della città”…….. Queste frasi assolutamente qualunquiste che tutti noi sentiamo spesso, da che cosa sono rafforzate e corroborate? Il Sindaco Agnello nell’intervista rilasciata il giorno dopo la mancata approvazione della manovra IMU, ha parlato di “Agguato premeditato” e ha inoltre detto queste testuali parole: ……….”Una maggioranza gattopardiana che ha sempre trovato la quadra attorno a problemi tutti loro, quando ci sono certi fenomeni o quando c’è da venire a battere cassa ha trovato la quadratura; mentre quando doveva votare per problemi della città, vedasi il regolamento edilizio, la zona A o il bilancio come ieri sera, improvvisamente si abbandonano a scuse fantasiose”………. Tradotto come mi fece notare un qualunquista, il Sindaco asseriva che la sua maggioranza è riuscita a mediare per cose loro, mentre quando ci si riuniva per argomenti che interessavano la città, trovavano scuse non partorendo nulla. Queste accuse sono gravissime e purtroppo avallano i ragionamenti da bar della serie…. “Tanto sono tutti uguali e pensano solo a loro stessi”. Se a pronunciare queste frasi è un consigliere d’opposizione, un artigiano, un commerciante, un lettore di Scordia.info, poco male non è grave. Se è invece il Sindaco di questa città che tracciava questo quadro desolante, non ci resta che piangere. Non possiamo poi meravigliarci se tanti elettori (purtroppo) pensano veramente che chi si proponga, è attento solo ai suoi problemi. Mi chiedo in questo romanzo gattopardiano chi era il Tomasi di Lampedusa. C’è da domandarsi dove stava il Sindaco in questi anni, quando la sua maggioranza trovava: …….“la quadratura per problemi tutti loro”. E’ evidente che se le quadrature per problemi tutti loro ci sono state, forse il “Sindaco non politico Agnello” ha lasciato fare tranquillamente girandosi dall’altra parte o quantomeno ha assistito passivamente. Credo che il primo cittadino a questo punto, giacché non si ricandida e soprattutto si definisce un non politico, avrebbe dovuto dire alla città quali sono i problemi tutti loro dei consiglieri di maggioranza. Chi sono le persone che sono venute a battere cassa, quali sono le battute di cassa (ammesso che ve ne siano state). Un sindaco non politico che ha preso i tanti vizi della politica a partire da quel vecchio rito del ricambio degli assessori a ogni primavera. Rubriche che nell’arco del mandato sindacale hanno conosciuti 4/5 delegati. In quell’intervista a consuntivo dei 5 anni, non una parola sul romanzo gattopardiano rilasciato la notte di halloween. Sindaco, faccia un elenco fedele di certi fenomeni, ne va dell’onesta intellettuale del non politico. E’ un diritto della città sapere tutto ciò, almeno credo che sia un atto dovuto nei confronti di quelle 3.850 persone che hanno votato il Sindaco Agnello al ballottaggio. Hanno votato Angelo Agnello magari credendo in un non politico prestato alla politica.
FRANCESCO GHERARDI per Scordia.info