Uno tsunami a 5 stelle. Perché?
2In una copertina di Maurizio Crozza su Ballarò, con ospite in studio l’Onorevole Anna Finocchiaro, il comico si rivolge all’esponente del Pd e dice una frase del tipo ……“Coraggio Onorevole mancano ancora 4 settimane, ci riuscirete a perdere le elezioni!!!” Il comico forse aveva percepito quello che stava accadendo, sfuggito ad analisti e sondaggisti. L’effetto tsunami non era del 17/18%, ma del 25/26%. Il comico aveva capito che sarebbe finita con un distacco dello 0,4%. Infatti, numeri alla mano, seguendo la frase di Crozza, non può essere detto che Berlusconi ha recuperato, semmai è la coalizione di Bersani che è indietreggiata di molto. In fondo la coalizione di Berlusconi ha raggiunto il 29%, la previsione fisiologica che tutti davano. Un dato che ci si aspettava, era quasi normale che un’area che raccoglieva di tutto raggiungesse quella cifra. Del resto Berlusconi in campagna elettorale è bravissimo. Quando va male quasi 3 elettori su 10 che vanno a votare lo preferiscono sempre. E’ la coalizione Bersani che ha perso 6/7 punti rispetto alla settimana delle primarie e rispetto alle aspettative più pessimistiche. La coalizione dell’Italia giusta ai primi di gennaio era data al 37-38%, ma vogliamo fermarci al più prudente 33/34%. A Milano dicono non dire gatto se non c’è l’hai nel sacco. Invece probabilmente si sono seduti pensando di vincere e ragionando di cariche, di chi deve fare il Ministro, chi il Presidente della Camera, chi il Presidente del Senato. Inutile dire che lo scandalo MPS, con la commistione dei partiti in economia ha fatto il resto nell’onda lunga della cattiva politica. A mio modesto parere ci si è concentrati a smacchiare il giaguaro sbagliato (denigrare Ingroia), e sottovalutare il voto al M5S inteso come voto di protesta, mentre forse era una rivoluzione democratica. In questi 50 giorni mi è capitato di vedere qualche talk politico. C’erano i sorrisini di molti esponenti della coalizione Bersani su Ingroia e sulle Rivoluzioni civili, oltre che gli attacchi allo stesso. Si è pensato di poter vincere da soli, di essere autosufficienti per battere Berlusconi. Se poi andava male al Senato, c’era l’alleanza con Monti e i Moderati (Il piano B). Si è parlato molto del cosiddetto teorema del voto utile a Bersani, come l’unico che poteva battere Berlusconi. Per come è andata (tre grandi blocchi appaiati), tutti avrebbero potuto dire di essere in grado di battere tutti gli altri. Anche Grillo avrebbe potuto dire che stava per battere Berlusconi e Bersani alla Camera. Inutile dire che uno dei grandi sconfitti di queste elezioni è il centro. Infatti, queste elezioni hanno detto che non c’è spazio per un “terzo polo di sistema” neocentrista e moderato. Un terzo polo dei Casini che si allea come il sole, una volta di qua una volta di la. L’unico terzo polo emerso dalle elezioni è quello dell’antisistema. Mi pare che, in un colpo solo il sistema politico partitico ha pagato con gli interessi salati il dazio degli ultimi 20 anni. In periodi di vacche grasse alla casta si è perdonato tanto, ma questi sono periodi di “vacche magre” per molti Italiani.
Il fenomeno M5S. Ci saranno i sociologi delle comunicazioni di massa e i politologi che dovranno studiare questo nuovo fenomeno di comunicare e di fare politica fuori dai partiti tradizionali. Da modesti osservatori possiamo dire che Il movimento 5 stelle è un contenitore politico nuovo, se volete strano, non va in televisione, utilizza contemporaneamente nuovi modi e tecniche di comunicazione, la rete e Internet, ma allo stesso tempo il metodo più antico e nobile della comunicazione politica, (La Piazza). Non va in televisione, ma in televisione arriva con la ripresa del cellulare caricata su youtube. Penso a Scordia e al fatto che sono riusciti a portare in streaming il Consiglio Comunale. Da anni si parlava del consiglio in diretta televisiva, ma non si è mai fatto. In fondo Grillo è il miracolo della tecnologia, figlio dei telefonini che diventano telecamera dei computer che si trasformano in televisori. Penso che bisogna sempre avere rispetto delle rivoluzioni democratiche. E questa è una rivoluzione democratica fatta con l’arma dell’urna elettorale. Si può non avere rispetto di Grillo, per i suoi metodi alternativi di affrontare la campagna elettorale, per il suo modo di interpretare la democrazia interna, ma credo che i milioni d’italiani che hanno votato 5 stelle meritano rispetto. In fondo Grillo ha dato cittadinanza a tanti elettori che per buona parte non sarebbero nemmeno andati a votare. Quello dei Grillini è un fenomeno forte, massiccio, sono il 25,6% degli Italiani votanti, sono il primo partito, ma il trend è in espansione. Chi sono i grillini e coloro i quali hanno votato Grillo. E’ un movimento trasversale, sono appartenenti al nord e al sud, appartengono a un livello d’istruzione basso, medio e alto, sono dei paesini di montagna come delle grandi città. Non sono né di destra né di sinistra, oppure votavano prima a destra o a sinistra. Appartengono a tutte le classi sociali. Non sono dunque un fenomeno né localistico né di nicchia.
Perché è successo tutto questo? Comunque la si pensi solo per sintetizzare il PD è un partito strutturato dove il suo leader può essere sostituito in qualsiasi momento, mentre Il PdL è un partito che esiste se esiste Berlusconi, in caso contrario si “squaglia” come il gelato a ferragosto. Per questo a mio modesto parere non è corretto dire che PD e PdL sono la stessa cosa, ma troppo spesso PD e PdL con e senza ELLE, hanno dato l’impressione di essere la stessa cosa. La percezione “tanto sono tutti uguali” è emersa troppo volte. Non solo su questioni relative alla casta, ma anche su temi di politica economica. Di seguito sviluppo le mie riflessioni su questi due punti.
1) Temi sociali e di politica economica. All’interno del PD coesistono due anime che la pensano in modo diverso su tante cose. Qualsiasi potenziale elettore di centrosinistra non berlusconiano si chiede se il Pd è quello della versione sentita dall’enfant prodige Enrico Letta, più montiano di Monti stesso, o è quello di Fassina. Un’anima neocentrista che pensava di allearsi con Monti e continuare l’Agenda Europea dettata dalla tecnocrazia di Bruxelles, oppure quella che pensa che bisogni invertire radicalmente la rotta. Se il PD è quello della prima versione, tanta gente ha percepito il PD a torto o a ragione come il modo per invertire i ruoli, in un cambiamento nel segno della continuità. Questo voto ha bocciato la versione di un PD neocentrista che strizza lo sguardo a Monti e ai mercati finanziari a prescindere da tutto. In questa versione il PD è sconfitto, perché chi vuole sentirsi dire queste cose, probabilmente vota direttamente l’originale (Monti), piuttosto che la copia (Il PD neocentrista). Bersani ha dato l’impressione di sentire la maledetta necessità di essere legittimato in Europa, dando forse per scontata la legittimazione del popolo Italiano. Con i se e con i ma non si fa la storia, ma da modesto osservatore/elettore una cosa vorrei rilevarla. Dopo lo scandalo MPS e le commistioni tra politica ed economia, Bersani s’è ne uscito con la battuta “li sbraniamo tutti”. Da un giaguaro non ci si può aspettare un atteggiamento del genere. Forse un giaguaro su quella vicenda avrebbe dovuto dire cose molto diverse, in tutt’altra direzione.
2) L’antipolitica, la casta e i costi della politica. Anche su temi a favore della “casta”, spesso volte PD e PdL sono apparsi il rovescio della stessa medaglia di un sistema. Nel 1993 gli Italiani a gran voce abolirono la legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Che cosa fecero i partiti? Quello che uscì dalla porta, fu fatto rientrare dalla finestra giusto l’anno dopo. La politica costa e anche i non ricchi devono potere fare politica. Appunto fare politica stampando i manifesti e ricevendo un’indennità per vivere dignitosamente, non scialacquare da pascià. Prendete i finanziamenti sul rimborso forfettario a elettore. Nel 2001 erano £ 4.500, con l’avvento dell’euro sono divenuti 5 a elettore. Uno strano rimborso, spendono 100, ma forfettariamente è rimborsato 450. La differenza costituisce il tesoro che diventava preda dei tesorieri (Lusi- Belsito). Anche i partiti morti (Forza Italia-Alleanza Nazionale-La Margherita- DS) prendevano il rimborso, in questo ricordando quei familiari che continuano a riscuotere la pensione INPS, dal loro congiunto morto. In quest’ultimo caso si chiama truffa ai danni dello Stato. Nel caso dei partiti sciolti, tutto regolare naturalmente secondo legge. A scuola le brave maestre quando danno i compiti di matematica, insegnano che rimborso significa restituire ciò che è speso e rendicontato. La legge sul rimborso elettorale forfettario è stata votata, mantenuta e sfruttata da tutti i partiti. Prendete il caso dei finanziamenti ai gruppi Parlamentari regionali. Il caso di specie che vi propongo è quello della Regione Lazio. Nel 2010 i finanziamenti ai gruppi parlamentari, che si aggiungono al rimborso elettorale, erano 1,5, con l’avvento della nuova legislatura quasi tutti i partiti del Consiglio regionale hanno votato favorevolmente, aumentando il rimborso progressivamente da 1,5 a 12. Sulla natura delle note spese/fatture/scontrini, su cosa i singoli consiglieri portavano ai gruppi è sotto gli occhi di tutti. A volte sono grandi cifre (caso Fiorito-batman), altre volte sono somme ridicole. La lunga carrellata di “Regionopoli” la conosciamo tutti, ve la risparmio. Vi riporto solo un caso. Un consigliere lombardo ha portato al suo gruppo una fattura di un gommista, un treno di gomme per un totale di 380 euro. La sua linea difensiva è la seguente: poiché è residente a Brescia, viaggia 3 volte a settimana sulla Milano-Brescia. Causa esercizio attività politica usura le gomme della propria autovettura, per questo motivo rientrano nell’attività di parlamentare e come tale è una somma rimborsabile dal gruppo. Non so se il politico sarà prosciolto, probabilmente il fatto non costituisce reato ma credo non importa granché il profilo penale, il tutto mi basta a capire perché è successo lo tsunami. Questo signore per fare il suo onorevole lavoro percepiva 12.000 euro mensile, che moltiplicate 12 mensilità, fanno 144.000 euro annuali, ma evidentemente non è riuscito ad accantonare una somma per comprare un misero treno di gomme. Che cosa dovrebbero dire tutti quelli che fanno i pendolari con le loro autovetture! A chi dovrebbero presentare il rimborso del treno di gomme!
Il Parlamentare ha il diritto di votare secondo scienza e coscienza come meglio crede, senza vincolo di mandato. Anche l’elettore dopo 5 anni ha il diritto di votare secondo scienza e coscienza come meglio crede.
FRANCESCO GHERARDI