Le tasse e l’Imu in campagna elettorale. La “tassa sulla casa”, figlia di nessuno.
1In questa campagna elettorale quando si riesce a parlare di contenuti, un argomento che sta facendo discutere è sicuramente l’IMU prima casa e le tasse in generale. La politica in tempo di elezioni riesce sempre a promettere ed essere ammaliante in materia fiscale. Pur di abbindolare l’ultimo degli sprovveduti si promettono sogni e riduzioni massicce di tasse per tutti. Chi promette il taglio prudenziale in 5 anni, chi promette il taglio già nel primo anno dell’IRPEF, chi in un’intera legislatura la metà dell’IRAP. C’è poi chi è avanti a tutti e al primo Consiglio dei Ministri propone addirittura la restituzione di quanto già pagato, con efficacia retroattiva. Perdonate la cattiva espressività del linguaggio, ma sembra tutto un taglia-taglia, in una gara a chi taglia di tutto e di più, possibilmente subito. Penso che tutti gli Italiani facciano grande fatica a capire bene, per questo parliamo solo dell’odiata IMU, ma con un occhio rivolto al passato prossimo (il 2012). Va precisato, non sembra superfluo ricordarlo, che coloro i quali promettono di togliere l’IMU si riferiscono solo all’IMU “prima casa”. Non sembra nemmeno superfluo rilevare che molti che criticano oggi l’IMU (e in generale tutte le tasse), hanno votato l’IMU in Parlamento. Sono dunque dei PENTITI dell’IMU e delle tasse in generale. Tornando all’IMU passata, nel 2012 il gettito prima abitazione si è attestato secondo gli ultimi dati a 4 miliardi di euro. Giova ricordare che l’intero gettito IMU è invece pari a circa 24 miliardi di euro, (Altre abitazioni, Terreni agricoli, aree fabbricabili). Premesso ciò, quando si delinea questa discussione, parliamo di soli 4 miliardi di euro su 24 (il 17% del totale). I 4 miliardi di euro (IMU prima abitazione) sono tanti, ma nel bilancio dello Stato, (800 miliardi circa), non sono una grande cifra. Proprio per questo si parla sempre più spesso di togliere l’IMU prima casa e anche da parte dello stesso Presidente del Consiglio uscente rivedere l’intera IMU, già dal periodo d’imposta 2013 (il futuro prossimo). Le buone intenzioni sono il futuro, e il passato? Sono stati fatti tutti gli sforzi necessari affinché questi 4 miliardi di euro non fossero presi da altre parti e da altre tasche già nel 2012? Premesso il salvataggio e il rischio “default” del 2011, rinnovo quanto già detto in occasione di un commento sul piano di riequilibrio. Per rendere l’idea della grandezza, questa cifra del gettito IMU prima casa, per uno strano scherzo dei numeri corrisponde approssimativamente alle due seguenti operazioni:
1 ) Questo importo com’è stato messo in evidenza già nel mese di settembre da numerose riviste specializzate, e da circa un mese da tutti i giornali e dai media nazionali, corrisponde all’operazione di salvataggio del MPS (i Monti-bond). Banca andata in grave crisi per la costosissima operazione dell’acquisizione di Antonveneta, oltre che per le spregiudicate operazioni del suo ex management su strumenti derivati e attività di tipo altamente speculativo. A dimostrazione che sia un prestito oneroso per lo Stato (a senso unico), la Commissione Antitrust Europea aveva aperto un’istruttoria per l’operazione di salvataggio del governo Italiano, considerato come “aiuto di Stato”. L’istruttoria dopo alcuni mesi è stata archiviata, del resto i creditori in sofferenza oltre che essere tanti piccoli risparmiatori Italiani, erano molti investitori istituzionali (banche e fondi Tedeschi e Francesi). E’ vero che si tratta di un Prestito che la banca dovrà restituire in 5 anni, ma è anche vero che se la banca non sarà in condizione di fare ciò (ipotesi concreta), può in alternativa alla restituzione cash, dare proprie azioni allo Stato, trasformando il prestito in partecipazione nella banca. In questo senso come primo atto propedeutico all’intera operazione è stato fatto l’aumento di capitale sociale. In quest’ultimo caso lo Stato attraverso i Monti Bond acquisirebbe una partecipazione risibile assumendo titoli a 1 euro, che però ne valgono 0,21 centesimi sul mercato. Se lo Stato acquista a 1 euro un Titolo che ne vale sul mercato 0,21, la differenza 0,79 che cosa è? La banca rimane di proprietà privata e il tesoro non avrà grande voce in capitolo sulla governance futura. Quando parlo di voce in capitolo, evidentemente non alludo a una forma di Nazionalizzazione. Mi riferisco al fatto che una banca nelle sue scelte strategiche non deve solo asservire se stessa, ma essere funzionale e strumentale all’economia reale del paese.
2 ) L’importo come ordine di grandezza corrisponde anche allo sconto in termini di risparmio fiscale che lo Stato ha fatto alle banche (le 5 più grandi) transando le contestazioni iniziali, (regalo figlio diretto della legislazione premiale del precedente Governo). L’Agenzia delle Entrate in occasione di tutta una serie di operazioni con società estero-vestite aveva contestato alle banche Italiane circa 5 miliardi di euro per Plusvalenze realizzate. Con gli accordi, le 5 banche hanno versato e verseranno all’erario complessivamente circa 1,2 miliardi chiudendo il contenzioso e la loro potenziale lite con il fisco, (5 – 1,2 = risparmio netto di 3,8 miliardi di euro). Certo la contestazione è dovuta all’interpretazione data dall’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima sosteneva la tesi che molte di queste operazioni avvenute tra il 2006 e 2009 erano state poste in essere per eludere il fisco. Naturalmente le banche erano convinte della bontà del loro operato. Tuttavia osservo, che se tutte le banche hanno chiuso la lite e si sono accordate con il fisco, evidentemente hanno ritenuto conveniente pagare quel poco piuttosto che continuare il contenzioso dagli esiti incerti. Molti si chiedono se lo Stato non avesse abdicato alla pretesa tributaria e rinunciato a riscuotere queste somme, forse potevano essere girate ai Comuni in sostituzione dell’IMU prima casa. Queste somme grazie alle transazioni sono rimaste nelle casse delle banche. Questa è anche la tesi delle sorelle d’Italia oltre che delle scope verdi. Peccato che dimentichino che molti provvedimenti che consentono alle banche di chiudere la lite, pagando poco più di 1/4 del contestato, siano stati fatti quando al Governo c’erano i Monti in compagnia collegiale (TRE). Del resto occorre ricordare a quelli delle scope verdi, che gli scudi fiscali, i concordati, i condoni sono stati tutti fatti quando al Governo c’erano loro e all’Economia i Monti come detto erano più di uno (TRE).
Diversi Comuni Italiani sono in grande difficoltà, tra questi anche Scordia. Francesco Guglielmo in un suo commento sul piano di riequilibrio, ci ha spiegato magistralmente che la procedura di riequilibrio non è una passeggiata, ma sono sempre lacrime e sangue. Questo a differenza di quello che era stato fatto credere dopo il 31 ottobre. Proprio per questo faccio alcune osservazioni. Se una banca va in dissesto per le scellerate operazioni del suo management, i soldi li deve mettere lo Stato o comunque, se ne deve fare carico intervenendo attivamente con dei prestiti. Se i Comuni Italiani vanno in dissesto, i soldi li devono mettere i cittadini di quel Comune, con le aliquote massime di IMU, Add. Irpef, Tarsu, copertura totale dei servizi, (acquedotto, asilo nido ecc. ecc.). Se un Concessionario della riscossione autorizzato dal MEF e regolarmente iscritto nell’albo dei riscossori si porta via le tasse, pagate con tanti sacrifici dai cittadini di tanti Comuni, i buchi li devono sanare i cittadini di questi Comuni. Mi chiedo chi ha consentito alla concessionaria di continuare a “sguazzare” con i tributi dei Comuni Italiani per molti anni? Ma la politica ai piani alti dov’è stata in tutto questo?
Ritornando al laboratorio di analisi e alla biologia dell’IMU, poiché tutti la criticano e nessuno la vuole, mi domando chi è il papà e la mamma dell’IMU? Chi è il gamete maschile? Non dovremo mica fare l’esame del DNA?
FRANCESCO GHERARDI