Presunte irregolarità e richiami alla legalità. Nota della segreteria comunale al dirigente dell’UTC
0“Gravissime le irregolarità riscontrate nelle determinazioni controllate”. Non usa mezzi termini la dottoressa Loredana Torella, Segretario al comune di Scordia, nelle tre fitte di pagine dedicate ai controlli interni di regolarità amministrativa relativi all’Ufficio Tecnico. Nel documento, pubblicato nella sezione trasparenza del sito del comune sono passate al setaccio numerose determine nelle quali si riscontra la mancata indicazione del CIG (codice di identificazione gara), la ripetitività del contenuto, la scarsa chiarezza e precisione. Rilievi non di poco conto, trattandosi di materia di appalti e affidamento di lavori. Viene contestato il richiamo, nelle determine, al regolamento comunale per gli acquisti in economia non più in vigore come ha chiarito l’Anac, con la conseguenza pratica che anche per gli affidamenti per importi inferiori a 40 mila euro è necessario garantire la massima trasparenza, la rotazione negli affidamenti e l’aggiudicazione mediante avviso pubblico.
Una relazione che si conclude con la richiesta di trasmissione della copia dei provvedimenti oggetto di censura, nonché ad attenersi ad alcune direttive. Prime fra tutte quella di rispettare quanto già stabilito dal Commissario Straordinario con una sua delibera per gli affidamenti e dall’astenersi a fare seguire qualsiasi lavoro, se non dopo uno specifico atto di indirizzo con il divieto di procedere in modo autonomo. Un controllo stringente che impone, al responsabile di area, il dott. Salvatore Campisi, di trasmettere alla Segretaria qualsiasi atto di determina a contrarre ed affidamento, al fine di verificare in via preventiva il rispetto delle norme in materia di appalto, per evitare ulteriori rilievi di illegittimità ed irregolarità. Un controllo sugli atti che ha avuto il suo epilogo in una successiva nota, sempre a firma della Segretaria, che tira le somme dopo la trasmissione delle determine dal parte del responsabile di area e che conferma i rilievi mossi nella prima nota. “Ad avviso della scrivente – si legge nella nota – detti atti andrebbero annullati perché illegittimi in quanto non rispettosi delle leggi di prevenzione della corruzione, del codice degli appalti entrato in vigore ad aprile del 2016, delle norme sulla trasparenza nonché alla delibera del Commissario Straordinario”. Un chiaro invito ad annullare gli atti ritenuti illegittimi, paventando il rischio di un danno erariale nella considerazione che se non si fosse proceduto agli affidamenti diretti si avrebbe potuto avere un risparmio con interventi ad un prezzo inferiore, in un comune che si trova in dissesto finanziario.